Oboli freudiani

Psicocrisi

Ridateci i nostri soldi

La nostra società è profondamente confusa e malamente educata. Segno di questo degrado è la convinzione del governante e dell’amministratore di turno che le tasse siano un vasto bottino da sperperare a piacere, per soddisfare i propri desideri o quelli di amici e parenti…mentre il cittadino comune le considera come un assurdo e incomprensibile salasso, da versare solamente se costretti.

Occorrerebbe ricordare agli uni ed agli altri che le cose non stanno affatto così…le tasse sono soldi che noi tutti versiamo (o dovremmo versare) allo Stato affinchè questo li riversi e li reinvesta sul paese in termini di servizi, tutele, assistenza ed opportunità.

Questa sera, tornando dal lavoro, ho ascoltato la testimonianza agghiacciante di un’infermiera, madre di quattro bambini piccoli, che terminato il periodo di maternità, dovrà rientrare sul posto di lavoro a tempo pieno, con nessuna possibilità di richiedere un part-time per ragioni meramente burocratiche…impego che le è necessario, oltre che caro, poichè ovviamente il solo stipendio del marito non basterebbe alla famiglia. Raccontava come altre colleghe si siano viste costrette a rassegnare le dimissioni a causa delle enormi difficoltà incontrate in questo paese nell’essere contemporaneamente madri e lavoratrici.

Questo episodio è, assieme a tantissimi altri, emblematico di quanto lo Stato si sia allontanato dalla società civile…e sottolinea ancora più nettamente quanta sia grande la necessità di pretendere indietro i nostri soldi sotto tutte le forme legali che ci sono indispensabili e previste da quello che dovrebbe essere un patto virtuoso, costituzionalmente sancito, fra governanti ed elettori, che in una democrazia sana viene rinnovato periodicamente dal consenso libero di ogni cittadino.