Prima di entrare nel merito di quanto intendo sviscerare col presente articolo, ritengo indispensabile rivolgervi alcuni semplici quesiti:
Ritenete importante la formazione delle “giovani menti”?
Voi genitori, valutate l’istruzione dei vostri figli come un bene inestimabile?
Pensate sia fondamentale che essi abbiano a disposizione tutti gli strumenti possibili per crescere consapevoli, divenendo adulti responsabili e realizzati, in grado di affrontare e superare i problemi e le difficoltà che inevitabilmente incontreranno?
Desiderate che le nuove generazioni siano capaci di comprendere, ponderare ed elaborare le tante informazioni che ricevono, maturando un sano spirito critico che li renda immuni dalle minacce e dalle aggressioni ad opera di un sempre più diabolico meccanismo di omologazione pecoronizzante?
Volete che sviluppino giudizi ed opinioni proprie sui diversi argomenti e sulle innumerevoli problematiche che questo mondo globalizzato inevitabilmente porrà loro innanzi, riuscendo ad operare scelte e prendere decisioni autonomamente?
Se la risposta alle precedenti domande è un inequivocabile “sì”, allora potete serenamente proseguire con la lettura, altrimenti è probabile che il seguito del post possa non risultare di vostro gradimento.
La formazione di un individuo si compone di un vastissimo elenco di fattori, di un complesso sistema di interazioni, sintetizzabili in alcuni principali macro-gruppi che, per semplicità, catalogherei come “Componente famigliare”, “Componente amicale”, “Componente socio-ambientale” e “Componente scolastica”. Le prime tre sono innegabilmente fondamentali, la quarta è particolarmente critica, poiché in molti punti racchiude caratteri delle precedenti e li integra, li amplia, oltre ad avere fra le sue peculiarità quella di fornire direttamente un oggetto impalpabile e non tangibile, ma dal peso specifico devastante…l’istruzione. In poche parole, la scuola, oltre a trasmettere enormi quantità di informazioni e nozioni, che costituiranno la gran parte, o almeno una parte considerevole, del bagaglio culturale di ogni individuo, frequentemente costituisce luogo di grande aggregazione, ove principiano importanti amicizie, amori, conflitti e altri sentimenti di natura varia, ma tutti con la loro bella importanza nella costituzione dell’identità personale.
Questo è il motivo per cui ho deciso di esprimere il mio pensiero sull’istruzione pubblica italiana, particolarmente sollecitato dal recente incontro del Presidente del Consiglio con il Sommo Dittatore Vaticano, a seguito del quale sembra che il governo elargirà cospicui finanziamenti agli istituti cattolici…per non parlare della vergognosa equiparazione fra scuole pubbliche e private, alle quali giungono sovvenzioni inspiegabili…fatto, quest’ultimo, che mi ha rubato diverse ore di sonno e che ancora oggi non sono riuscito a digerire.
Ci tengo a farvi sapere che sono assolutamente contrario a questa “parità” scolastica…dobbiamo stare attenti a non farci fregare, poiché chi ha grandi capacità dialettiche spesso riesce nel suo spregevole intento di infinocchiare gli interlocutori. Non dobbiamo farci soffiare il diritto allo studio, all’istruzione, che tanto ci è costato ottenere, poiché questo diritto è una delle più grandi conquiste di civiltà, risultato di lotte antiche come l’uomo. Equiparare scuole pubbliche e private suona alle mie orecchie come un pericoloso precedente, un punto d’appoggio sul quale si potrebbe agevolmente fare leva per scardinare il sistema scolastico statale, svuotandolo e impoverendolo, e sostituirlo progressivamente con un sistema scolastico privato. Tenete presente, per comprendere meglio il mio timore, quanto vada di moda in questi tempi bui affermare che il privato funzioni meglio e quanto spesso si inneggi alla privatizzazione come soluzione di ogni male.
La privatizzazione avrebbe come primo inevitabile effetto quello di alienare ai meno facoltosi la possibilità di garantire ai propri figli una formazione dignitosa. Esempi in questo senso ve ne sono a migliaia in paesi “progrediti” che hanno fatto anche della cultura e della formazione un business…primi fra tutti i soliti Stati Uniti d’America…e non fatevi ingannare dall’elemosina delle borse di studio ai più capaci…il diritto all’istruzione è di tutti, indipendentemente che essi siano atleti talentuosi, scacchisti dotati o fenomeni da baraccone in questa o quella disciplina.
Non voglio scagliarmi contro le strutture scolastiche private…diciamo che in linea di principio non ho pregiudiziali nei loro confronti…ma esse devono necessariamente rappresentare un’alternativa valida ad un altrettanto valido sistema scolastico pubblico…e chi desidera usufruire di servizi privati se li dovrà accollare interamente, senza che lo Stato debba erogare rimborsi o finanziamenti pescandoli dalle tasche dei cittadini…i soldi dei cittadini devono andare nelle scuole dei cittadini!!
Il fatto che oggi la scuola non funzioni come dovrebbe non può costituire giustificazione per una sua trasformazione in società per azioni…sarebbe come dire, per prendere spunto da un altro settore a me molto caro (ed altrettanto a rischio), che il medico negligente, dopo aver trascurato il paziente, constatato il suo pessimo stato di salute, ne decretasse la soppressione mediante proiettile metallico intracranico da somministrarsi via revolver, per passare poi serenamente oltre. Un sistema pubblico non è intrinsecamente inadatto a funzionare efficientemente ed efficacemente…il problema è legato strettamente a coloro che dovrebbero farlo funzionare ed hanno, in tanti anni, fatto tutto tranne che preoccuparsi di preservarlo e salvaguardarlo. Invece di cambiare sistema, cambiamo amministratori!!
Dobbiamo tristemente prendere atto delle pessime condizioni in cui versano le strutture scolastiche, spesso inadeguate, fatiscenti, sovraffollate e scarsamente attrezzate…della scarsa spinta motivazionale nel corpo insegnante e del fatto che la classe docente è sempre più precaria, delegittimata, isolata e malpagata. Non può sfuggirci la trasformazione profonda che da anni si sta impartendo al significato stesso di istruzione, sempre meno opportunità di formazione e crescita e sempre più meccanismo professionalizzante asettico e standardizzato. Non dobbiamo trascurare inoltre la becera strumentalizzazione e gli intollerabili clientelismi che hanno inquinato a tutti i livelli l’amministrazione pubblica, portandola ad essere un assurdo carrozzone straripante ed in perenne affanno.
Ribadisco con forza concetti che dovrebbero essere, a mio modesto avviso, largamente condivisi:
1) l’insegnante è, assieme al medico, al giornalista ed al magistrato, una delle figure fondanti di ogni società civile ed evoluta…pensate solo al fatto che ogni essere umano, in un periodo di vita che va generalmente dai 6 ai 18 anni, quindi cruciale e basilare nella sua crescita, passa per le mani di queste persone;
2) il mestiere di insegnate è duro, complesso e articolato…esso non può e non deve essere svolto come un qualsiasi altro mestiere e non può costituire una alternativa fra le tante possibili in un mondo del lavoro sempre più arido e competitivo. L’insegnamento deve essere abbracciato come vocazione e lo Stato deve attivarsi affinché chi sceglie questa strada sia accuratamente selezionato, appropriatamente formato ed incentivato adeguatamente, oltre ad essere messo nelle condizioni di poter espletare il proprio dovere nel migliore dei modi possibili;
3) le strutture devono essere idonee e attrezzate per offrire a docenti e studenti tutti i mezzi necessari e indispensabili al corretto svolgimento delle lezioni. E’ vergognoso che proprio le scuole siano attualmente i luoghi meno consoni, oltre ad essere i più estranei alle tecnologie che ormai sono di uso comune in questa società perennemente online.
Stiamo in guardia…perché chi ci ha mal governato per 60 anni, disintegrando e spolpando e razziando, oggi ci vuole convincere che la colpa di questo sfacelo è nostra e che la soluzione, la cura sia quella di privarci di quanto ci appartiene di diritto. Abbiamo sudato e sanguinato per avere istruzione, lavoro, sanità e giustizia…abbiamo pagato ogni singolo mattone di questa nostra casa comune, di questa cosa pubblica con sacrifici e battaglie immani…non permettiamo ad una brigata di masnadieri senza scrupoli di sottrarci le nostre inestimabili ricchezze!!